giovedì 14 aprile 2011

Matteo Brigandì sarà processato ad ottobre per abuso d'ufficio

(IAMM) ROMA - Matteo Brigandì, il consigliere laico del Csm in quota Lega Nord, ieri è stato dichiarato decaduto dall’incarico per incompatibilità. La decisione è stata presa perché Brigando non si è dimesso per tempo dal ruolo di amministratore della società Fin Group, quando la legge stabilisce l'incompatibilità tra l'essere componente di un cda di un gruppo commerciale e l'incarico di consigliere del Csm.

Oggi è stato deciso che sarà processato dalla Decima sezione del Tribunale di Roma il 31 ottobre per abuso d'ufficio ed il processo si farà con rito immediato. Secondo i magistrati, Brigandì avrebbe passato documenti ad una cronista de Il Giornale che scrisse un articolo "Verità nascoste, amori privati di Ilda Boccassini". Nel pezzo la cronista ricordava come nel 1982 la Boccassini fosse stata sorpresa in atteggiamenti amorosi con un giornalista di Lotta Continua, circostanza che poi finì al Csm. Le carte riguardanti il “piccante episodio” furono secretate, perché l'azione si risolse con una assoluzione. L’articolo de Il Giornale, edito da Paolo Berlusconi, su Ilda Boccassini, pubblico ministero di Milano che ha indagato il premier Berlusconi per concussione e prostituzione minorile per il "caso Ruby", fece molto scalpore. A processo con Brigandì anche il suo collaboratore, Fabio Faccaro sempre per abuso d'ufficio.

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