giovedì 14 aprile 2011

Processo breve, Napolitano: ''Valuterò gli effetti prima dell'approvazione''

“Valuterò i termini di questa questione quando saremo vicini al momento dell’approvazione definitiva in Parlamento”. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha intenzione di verificare gli effetti della prescrizione breve prima ancora della sua approvazione finale da parte del Parlamento.
Così il Capo dello Stato ha risposto a chi gli chiedeva cosa pensasse delle molte preoccupazioni espresse dal Csm e dalle famiglie delle vittime di Viareggio sul fatto che la legge possa fare saltare molti processi.

La bocciatura dei vescovi

Anche Avvenire, il quotidiano della Conferenza episcopale italiana boccia il cosiddetto “processo breve”. Lo fa con un editoriale intitolato ''Ma non chiamatelo processo breve'', in cui Danilo Paolini dice chiaramente che il provvedimento non “scioglierà i nodi della questione giudiziaria italiana”. ''Con questa definizione (processo breve ndr.) - premette Avvenire - non vanno intese, però, l'urgenza dell'attuale presidente del Consiglio di risolvere i suoi guai con taluni magistrati di Milano e la costanza (non priva di forzature procedurali, nè, talvolta, perfino di venature d'astio) con la quale questi ultimi lo incalzano ormai da quasi vent'anni, bensì proprio la lentezza dei processi civili e penali''.


“Il problema resta”

Insomma, per il quotidiano della Cei il problema resta la lentezza della giustizia italiana, che la legge passata ieri non intende risolvere: ''Non servirà ad abbreviare i tempi dei processi ma solo a prendere atto del fallimento di uno Stato che non riesce a garantire una sentenza definitiva in tempi ragionevoli. Ma questa è la radiografia del male, non la cura''.

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